Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 40377 del 31 ottobre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:40377PEN

Massima

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Il reato di minaccia a pubblico ufficiale di cui all'art. 336 c.p. sussiste quando la condotta dell'agente, pur non avendo concretamente intimidito il pubblico ufficiale, sia idonea a limitarne la libertà morale e ad impedire o ostacolare il corretto svolgimento della sua attività istituzionale, anche se la minaccia sia stata proferita successivamente all'atto d'ufficio che ha provocato la reazione dell'agente. Ai fini della configurabilità del reato non rileva che il male prospettato non sia stato in concreto attuato, essendo sufficiente che la minaccia sia stata rivolta con modalità tali da ingenerare nel pubblico ufficiale il timore di subire un danno futuro. La valutazione dell'idoneità lesiva della minaccia deve essere effettuata con giudizio ex ante, avendo riguardo alla sua serietà ed efficacia intimidatoria. Inoltre, la manifesta infondatezza del ricorso per cassazione impedisce l'applicazione di eventuali cause sopravvenute di non punibilità, come l'estinzione del reato per prescrizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Consigliere

Dott. MANNINO Saverio Felic - Consigliere

Dott. AGRO' Antonio Stefa - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

GE. An., nato a (OMESSO) il (OMESSO);

avverso la sentenza emessa in data 17.05.2007 dalla Corte di Appello di Campobasso;

esaminati gli atti, il ricorso e la sentenza impugnata;

udita in pubblica udienza la relazione svolta dal consigliere Dott. Giacomo Paoloni;

udito il Pubblico Ministero in persona del sostituto Procuratore Generale Dott. GALASSO Aurelio, che ha concluso per l'…

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