Cassazione penale Sez. I sentenza n. 23687 del 13 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:23687PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni immobili può essere legittimamente disposto quando, nell'ambito di indagini su attività delittuose di natura economico-finanziaria, emerga un significativo squilibrio tra il valore dei beni nella disponibilità del soggetto e la sua capacità reddituale, nonché l'assenza di giustificazioni plausibili circa la provenienza lecita dei medesimi beni. In tali casi, il giudice può ritenere sussistente il fumus del reato di intestazione fittizia di beni, previsto dall'art. 12-sexies della legge n. 356/1992, sulla base di elementi indiziari gravi, precisi e concordanti, quali intercettazioni telefoniche che dimostrino il contributo causale del soggetto alla realizzazione di operazioni volte a dissimulare la reale titolarità dei beni. L'onere di fornire una giustificazione credibile circa la legittima provenienza dei beni grava sul soggetto sottoposto a sequestro, il cui fallimento nell'assolvere tale onere probatorio consente di ritenere integrato il presupposto del nesso di pertinenzialità tra i beni e l'attività delittuosa, legittimando così il provvedimento ablativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M. - rel. Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CR. GE. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1860/2010 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 21/09/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERA MARIA SEVERINA CAPRIOGLIO;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. MONETTI Vito che ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza 21.9.2010 il Tribunale di Napoli, in funzione di giudice del riesame…

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