Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esercizio della propria funzione di controllo sulla legittimità degli atti di pianificazione urbanistica, afferma che le valutazioni discrezionali operate dall'amministrazione comunale nell'approvazione del Piano degli Interventi, in particolare in relazione all'ambito territoriale individuato dalla scheda norma n. 577, non presentano profili di illogicità o contraddittorietà tali da inficiarne la legittimità. Nello specifico, il Tribunale ritiene che la scelta di limitare gli interventi edilizi nell'area di Borgo Trento al solo recupero dell'esistente, escludendo la realizzazione di nuovi edifici, pur in presenza di un vincolo paesaggistico, non risulta in contrasto con precedenti determinazioni dell'amministrazione che avevano respinto richieste di riduzione dei volumi e delle altezze degli edifici previsti o di azzeramento delle superfici utili lorde. Tale previsione, volta a contenere lo sviluppo edilizio nell'ambito interessato, si inquadra coerentemente nell'ottica di preservare le aree verdi esistenti a ridosso delle aree collinari, senza che possa ravvisarsi una irragionevole differenziazione rispetto alle determinazioni assunte per la scheda norma n. 400, relativa ad un diverso contesto territoriale. Pertanto, le scelte pianificatorie dell'amministrazione comunale, frutto di valutazioni discrezionali rientranti nella sua sfera di competenza, non possono essere sindacate in sede giurisdizionale, ove non emergano profili di manifesta illogicità o irragionevolezza.