Il delitto di sostituzione di persona è configurabile nella forma del tentativo quando l'agente abbia usato uno dei mezzi fraudolenti indicati nell'art. 494 c.p., senza riuscire ad indurre in errore il soggetto passivo del reato. La falsa attribuzione di identità può integrare uno dei mezzi fraudolenti delineati dalla norma incriminatrice, ma la condotta si considera tentata e non consumata qualora non vi sia stata effettiva induzione in errore del soggetto passivo, anche se l'accertamento della falsità sia avvenuto successivamente a seguito di controlli interni dell'istituto di credito. Ai fini della configurazione del delitto consumato ex art. 494 c.p., è necessario che risulti provata l'avvenuta induzione in errore del soggetto passivo, non essendo sufficiente il mero utilizzo di documenti falsi. Il reato di sostituzione di persona si prescrive nel termine di sette anni e sei mesi, con sospensione del corso della prescrizione per il periodo previsto dalla legge in relazione all'emergenza epidemiologica da COVID-19.