La partecipazione a società titolari di farmacia è incompatibile con la posizione di titolare, gestore provvisorio, direttore o collaboratore di altra farmacia, in quanto tale commistione potrebbe andare a detrimento dell'efficiente svolgimento del servizio farmaceutico e della sua indifferenza ad interessi diversi dalla corretta erogazione del servizio da parte della farmacia in cui si riveste una delle suddette posizioni. Tale incompatibilità permane anche nel mutato contesto normativo introdotto dalla legge n. 124/2017, che pur avendo inciso in chiave liberalizzante sul sistema previgente, ha lasciato sostanzialmente immutato il profilo della conduzione tecnica e professionale dell'esercizio farmaceutico e le connesse garanzie di efficacia, correttezza ed estraneità a logiche di tipo imprenditoriale, cui si correla il regime delle incompatibilità. La ratio di tale disciplina è quella di preservare il ruolo del farmacista, nella sua connotazione tecnica e professionale, da quello del soggetto titolare di quote societarie, al fine di evitare la commistione e conseguente confusione di logiche e finalità operative.