Cassazione penale Sez. III sentenza n. 39339 del 31 agosto 2018

ECLI:IT:CASS:2018:39339PEN

Massima

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Il reato edilizio di costruzione in zona agricola senza il possesso dei requisiti soggettivi e oggettivi richiesti dalla legge integra una fattispecie di totale difformità dal titolo abilitativo, non suscettibile di sanatoria, anche quando l'intervento sia stato realizzato in forza di un permesso di costruire formalmente rilasciato ma decaduto per mancata comunicazione dell'inizio lavori. L'unitarietà dell'intervento edilizio impone di considerare l'opera nel suo complesso, senza possibilità di scindere e valutare separatamente i singoli componenti, anche se astrattamente suscettibili di forme di controllo preventivo più limitate. La destinazione del manufatto e la posizione soggettiva di chi lo realizza sono entrambi elementi che assumono rilievo ai fini della rispondenza dell'opera alle prescrizioni dello strumento urbanistico e, di conseguenza, anche per l'eventuale valutazione di conformità ai fini del rilascio della sanatoria. Il reato edilizio ha natura permanente, la cui consumazione perdura fino all'ultimazione dei lavori di finitura interna ed esterna, che conferiscano all'edificio i requisiti di agibilità o abitabilità. Il giudice penale può subordinare la concessione della sospensione condizionale della pena alla demolizione delle opere abusive, in quanto tale ordine costituisce una sanzione amministrativa di tipo ablatorio, con funzione ripristinatoria del bene giuridico leso, la cui motivazione può essere implicita nell'emanazione stessa del provvedimento, senza necessità di una specifica prognosi di non recidività.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI NICOLA Vito - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - rel. Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/02/2017 della CORTE APPELLO di LECCE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere LUCA RAMACCI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore STEFANO TOCCI;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita';
udito il difensore avv. (OMISSIS), anche in sost. avv. (…

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