Il provvedimento di demolizione di opere edilizie realizzate in assenza di titolo abilitativo o in difformità dallo stesso, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, costituisce un atto dovuto e vincolato per l'amministrazione, non richiedendo una puntuale motivazione sull'interesse pubblico alla demolizione o sulla proporzionalità del sacrificio imposto al privato. L'amministrazione non è tenuta a verificare la sanabilità delle opere in sede di vigilanza sull'attività edilizia, essendo sufficiente l'accertamento della violazione del regime vincolistico e della mancanza del titolo abilitativo. L'applicazione della sanzione demolitoria ai sensi dell'art. 27 del D.P.R. 380/2001 è doverosa anche per le opere realizzate in assenza di permesso di costruire, non rilevando se le stesse avrebbero potuto essere assentite mediante denuncia di inizio attività (D.I.A.). L'art. 167 del d.lgs. 42/2004 attribuisce all'autorità preposta alla gestione del vincolo paesaggistico la competenza a verificare, su istanza di parte, la compatibilità paesaggistica delle opere abusive, senza che tale verifica possa essere richiesta d'ufficio dall'amministrazione procedente.