Il giudice di merito, nell'accertare l'esistenza di opere extra-capitolato commissionate dal committente nel corso dell'esecuzione di un contratto di appalto a corpo, può riconoscere all'appaltatore il diritto al compenso supplementare anche in assenza di prova scritta dell'autorizzazione del committente, in quanto tale requisito non è necessario per le variazioni apportate su iniziativa del committente nell'ambito di un appalto a corpo. Inoltre, il giudice può ridurre d'ufficio la penale per il ritardo nell'esecuzione dei lavori, in applicazione del potere di equità attribuito dall'art. 1384 c.c., al fine di ricondurre l'autonomia contrattuale nei limiti della meritevolezza di tutela. La compensazione delle spese processuali tra le parti è rimessa alla discrezionalità del giudice, il quale deve tenere conto dell'esito complessivo della lite, anche in caso di parziale riforma della decisione di primo grado.