Cassazione penale Sez. II sentenza n. 14265 del 26 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:14265PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sussistenza di un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe può essere desunta dalla valutazione complessiva degli elementi indiziari, quali le dichiarazioni accusatorie, le risultanze investigative e la reciproca interazione degli elementi stessi, che denotino un vincolo stabile tra gli imputati in vista della realizzazione di un programma indeterminato di reati, senza che sia necessaria l'evidenziazione degli elementi tipizzanti il concorso nelle singole ipotesi delittuose. Ai fini della valutazione delle esigenze cautelari, il giudice può legittimamente considerare i concreti e attuali pericoli di reiterazione del reato, anche in assenza di ulteriori contestazioni successive ad un determinato momento, senza che sia sufficiente il mero decorso del tempo o l'interruzione di rapporti con il principale accusatore.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. MACCHIA A. - rel. Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamil - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS):

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 374/2013 TRIB. LIBERTA' di BOLOGNA, del 09/07/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALBERTO MACCHIA;

sentite le conclusioni del PG Dott. Galli M. che ha concluso per la inammissibilita' di tutti i ricorsi;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS), (OMISSIS) e (OMISSIS) che hanno chiesto…

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