Cassazione penale Sez. V sentenza n. 37359 del 10 ottobre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:37359PEN

Massima

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L'attenuante della provocazione di cui all'art. 62 n. 2 c.p. non sussiste quando l'azione delittuosa non sia stata commessa in uno stato d'ira, ma sotto l'impulso di un sentimento diverso, quale l'odio o il rancore, anche se insorto in correlazione con un fatto ingiusto altrui. Perché possa trovare applicazione tale circostanza attenuante, è necessario che l'azione sia stata determinata da uno stato di eccitazione e di turbamento psichico, non confondibile con situazioni psicologiche di odio e desiderio di vendetta, anche se queste siano insorte in conseguenza di un fatto ingiusto subito. L'attenuante della provocazione è inoltre esclusa nel caso di provocazione reciproca, in cui le parti abbiano accettato consapevolmente lo scontro. Il sindacato di legittimità sulla motivazione in ordine al mancato riconoscimento di tale attenuante è limitato ai soli vizi di manifesta illogicità, restando irrilevanti le minime incongruenze e le deduzioni difensive non espressamente confutate, purché la decisione sia sorretta da una motivazione logica ed adeguata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SE. Da., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 20/09/2006 CORTE ASSISE APPELLO di BOLOGNA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIZZUTI Giuseppe;

Sentito il P.G., Dott. DELEHAYE Enrico, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sentenza del 20.9.2006 la corte d'assise d'appello di Bologna, giudicando in sede di rinvio a seguito di sentenza della Prima…

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