Cassazione penale Sez. V sentenza n. 53183 del 22 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:53183PEN

Massima

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Il reato di diffamazione può essere integrato anche attraverso l'invio di comunicazioni ad uffici pubblici, come la Procura della Repubblica, senza che sia necessaria la prova della effettiva conoscenza del contenuto da parte di soggetti diversi dal destinatario, essendo sufficiente la mera possibilità che il contenuto offensivo possa essere visionato da più persone, in ragione della natura stessa della comunicazione, in quanto propulsiva di un procedimento giudiziario, amministrativo o disciplinare. L'elemento soggettivo del reato di diffamazione può essere desunto dalla natura della comunicazione, senza che sia necessaria la prova della specifica volontà dell'autore di divulgare il contenuto offensivo. La costituzione di parte civile nel processo penale per il reato di diffamazione non richiede un formale provvedimento di ammissione, essendo sufficiente il deposito dell'atto di costituzione, con conseguente preclusione per l'imputato di eccepire successivamente l'invalidità della costituzione, ove non abbia sollevato tempestiva eccezione. La causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, introdotta dall'art. 131-bis c.p., non può essere applicata per la prima volta in sede di legittimità, dovendo essere richiesta almeno in sede di conclusioni del processo di appello.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. CATENA Rossell - rel. Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte di Appello di Ancona emessa in data
05/10/2015;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa Rossella Catena;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. Pinelli Mario, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito per le parti civili (OMISSIS), (OMISSIS), (OMISSIS), (OMISSIS), (OMISSIS), (OMISSIS), (OMISSIS), …

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