Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 46826 del 4 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:46826PEN

Massima

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La disciplina prevista dall'art. 297, comma 3, c.p.p. per il computo dei termini di durata della custodia cautelare non è applicabile nell'ipotesi in cui per i fatti contestati con la prima ordinanza cautelare l'imputato sia stato condannato con sentenza passata in giudicato, ancor prima dell'adozione della seconda misura cautelare. Tuttavia, tale principio non trova applicazione quando la seconda ordinanza cautelare sia stata emessa prima che la sentenza di condanna relativa alla prima ordinanza sia divenuta definitiva. In tal caso, il giudice deve verificare la sussistenza dei presupposti di cui all'art. 297, comma 3, c.p.p. per la retrodatazione degli effetti della seconda ordinanza, ovvero l'anteriorità dei fatti posti a base della seconda ordinanza rispetto a quelli oggetto della prima, nonché la connessione qualificata tra i reati contestati nei due procedimenti. La mancata o insufficiente motivazione su tali aspetti determina l'annullamento dell'ordinanza impugnata con rinvio al giudice di merito per un nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) D'. FA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 134/2009 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 11/05/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARCANO Domenico;

sentite le conclusioni del PG Dott. DI POPOLO Angelo per il rigetto;

Udito il difensore avv. MORRA A..

RITENUTO IN FATTO

1. D'.Fa. impugna l'ordinanza in epigrafe indicata con la quale e' stata in…

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