Cassazione penale Sez. I sentenza n. 18737 del 4 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:18737PEN

Massima

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La lieve entità del fatto di cui all'art. 4, comma 3, della L. n. 110 del 1975 si applica a tutte le armi improprie indicate al comma 2 dello stesso articolo, incluse le armi da punta e da taglio, in quanto tali strumenti, pur non essendo predestinati all'offesa alla persona, possono essere utilizzati occasionalmente anche a tale scopo. La locuzione "oggetti atti a offendere" contenuta nel comma 3 ha pertanto valenza generica, riferendosi a tutte le cose indicate nel precedente comma 2 e costituenti armi improprie, senza alcun significato o valore limitativo. Pertanto, il giudice può riconoscere la circostanza attenuante della lieve entità del fatto anche nel caso di porto ingiustificato di coltelli o altri strumenti da punta e da taglio, purché ne ricorrano i presupposti di fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASA Filippo - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. FILOCAMO Fulvio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI ANCONA;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), ((OMISSIS);
avverso la sentenza del 07/06/2021 del TRIBUNALE di PESARO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere FULVIO FILOCAMO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore ANTONIETTA PICARDI che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza n. 414, emessa in data 7 …

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