Cassazione penale Sez. V sentenza n. 11600 del 25 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:11600PEN

Massima

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Il tentativo di furto in abitazione può essere desunto da gravi elementi indiziari, quali la presenza dell'imputato nei pressi del luogo del reato, le sue caratteristiche fisiche corrispondenti alla descrizione fornita da un testimone oculare, il suo comportamento sospetto e la successiva fuga, nonché il rinvenimento di strumenti atti allo scasso. Tali elementi, valutati complessivamente e in modo logico e congruo dai giudici di merito, possono fondare la responsabilità penale dell'imputato per il reato di tentato furto in abitazione, senza che sia necessaria una prova diretta della sua condotta criminosa. La motivazione della sentenza che si basi su tali elementi indiziari è immune da vizi di logicità e non può essere censurata in sede di legittimità, in quanto rientra nell'esclusiva competenza dei giudici di merito la valutazione del materiale probatorio acquisito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) VA. LU. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 9611/2008 CORTE APPELLO di ROMA, del 23/03/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/02/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GENNARO MARASCA;

Udito il Pubblico Ministero in persona del Dr. BAGLIONE Tindari, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

La Corte di Cassazione:

OSSERV…

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