Cassazione penale Sez. V sentenza n. 48758 del 5 dicembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:48758PEN

Massima

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Il reato di minaccia (art. 612 c.p.) è un reato di pericolo, per la cui integrazione non è necessario che il bene tutelato sia effettivamente leso mediante l'incussione di timore nella vittima, essendo sufficiente l'idoneità in sé della condotta a incutere timore nella persona offesa. L'ingiustizia del male minacciato e l'illegittimità del fatto costituente il delitto di minaccia non vengono meno per il solo fatto che il motivo alla base dell'azione criminosa non sia ingiusto, a meno che non appaiano legittimi tanto il male minacciato quanto il mezzo usato per l'intimidazione. Pertanto, eventuali pretesi comportamenti della persona offesa in contrasto con il diritto di proprietà dell'imputata non sono rilevanti ai fini della configurabilità del reato di minaccia, essendo sufficiente l'idoneità della condotta a incutere timore nella vittima, indipendentemente dalla legittimità o meno del motivo che ha spinto l'imputata ad agire.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giulian - Presidente

Dott. DE BERARDINIS S. - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DE MARZO Giusepp - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 5/2011 TRIB.SEZ.DIST. di SAN BENEDETTO DEL TRONTO, del 21/11/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/04/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. Volpe Giuseppe, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv. (OMISSIS) sost. Avv. (OMISSIS), che ha…

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