Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 38256 del 16 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:38256PEN

Massima

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La condotta di partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso si riferisce a colui che si trovi in rapporto di stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione del quale l'interessato prende parte al fenomeno associativo, rimanendo a disposizione dell'ente per il perseguimento dei comuni fini criminosi. Tale partecipazione può essere desunta da indicatori fattuali, quali i comportamenti tenuti nelle pregresse fasi di osservazione e prova, la rituale affiliazione, la commissione di delitti-scopo, e qualsiasi altro comportamento concludente, purché significativo, in quanto idoneo, sotto il profilo logico, ad offrire la sicura dimostrazione della costante permanenza del vincolo, con puntuale riferimento allo specifico periodo temporale considerato dall'imputazione. La figura del concorrente esterno o eventuale al sodalizio mafioso, invece, riguarda la persona che, pur priva della affectio societatis e non inserita nella struttura organizzativa del sodalizio, fornisca un contributo concreto, specifico, consapevole e volontario, a carattere indifferentemente occasionale o continuativo, purché detto contributo abbia un'effettiva rilevanza causale ai fini della conservazione o del rafforzamento dell'associazione e l'agente se ne rappresenti, nella forma del dolo diretto, l'utilità per la realizzazione, anche parziale, del programma criminoso. Pertanto, ai fini della corretta qualificazione giuridica della condotta, occorre verificare la frequenza e la natura dei rapporti intrattenuti dal soggetto con gli esponenti apicali dell'associazione mafiosa, le dimensioni della sua attività illecita, nonché l'entità, le modalità di corresponsione e la destinazione della percentuale sui ricavi, al fine di comprendere se si tratti di una mera imposizione accettata per comprarsi il favore del boss e continuare a delinquere, ovvero di una forma di consapevole e volontario finanziamento del sodalizio mafioso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. GIORDANO ((omissis)) - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

Dott. ROSATI Martin - rel. Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa il 05/02/2019 dal Tribunale di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ROSATI Martino;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale ANGELILLIS Ciro, che ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso;
uditi i difensori, avv. (OMISSIS) e (OMISSIS), che hanno chiesto l'accoglimento del ricorso e l'annul…

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