Il partecipante ad una procedura di gara pubblica che sia stato escluso dalla stessa e non abbia impugnato tempestivamente il provvedimento di esclusione, non è legittimato a contestare successivamente l'esito della gara o la lex specialis della procedura, in quanto la mancata impugnazione dell'atto di esclusione determina la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente. Tale principio trova eccezione soltanto in tre ipotesi tassative: a) quando si contesti "in radice" l'indizione della gara; b) quando si contesti che una gara sia mancata, essendosi l'amministrazione determinata ad un affidamento diretto; c) quando si impugnino direttamente le clausole del bando, assumendone il carattere immediatamente escludente. Al di fuori di tali ipotesi, il partecipante che abbia prestato acquiescenza al provvedimento di esclusione non può più contestare l'esito della procedura, in quanto la sua posizione giuridica soggettiva non risulta più differenziata rispetto a quella di qualsiasi altro operatore economico che non abbia nemmeno partecipato alla gara.