Cassazione penale Sez. III sentenza n. 32826 del 29 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:32826PEN

Massima

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Il provvedimento di divieto di accesso ai luoghi indicati dal Questore, adottato ai sensi della Legge n. 401 del 1989, art. 6, nei confronti di soggetti che abbiano partecipato a risse e atti di violenza in occasione di manifestazioni sportive, è legittimo e proporzionato qualora risulti motivato in relazione alla necessità e urgenza di prevenire il pericolo di ulteriori gravi episodi di violenza, tenuto conto della pericolosità sociale concreta e attuale dei destinatari, desunta dalle loro condotte violente, e della prossimità di altre competizioni sportive. Tale provvedimento, incidente sulla libertà di circolazione ma non sulla libertà personale, è impugnabile esclusivamente davanti al giudice amministrativo, mentre le censure relative all'obbligo di presentazione all'autorità di pubblica sicurezza, in quanto attinenti a valutazioni di fatto operate dal giudice di merito, non sono ammissibili in sede di legittimità, essendo preclusa al giudice di cassazione una diversa interpretazione degli elementi probatori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. GENTILE Mario - rel. Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 07/09/2012 del Gip del Tribunale di Prato;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Mario Gentile;

lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del sostituto Procuratore Generale dott. D'AMBROSIO Vito che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Gip del …

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