Cassazione penale Sez. I ordinanza n. 494 del 8 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:494PEN

Massima

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Il condannato, successivamente all'entrata in vigore della legge n. 103 del 2017, non può proporre personalmente ricorso per cassazione avverso i provvedimenti del magistrato di sorveglianza, essendo tale facoltà riservata ai soli difensori iscritti nell'albo speciale della Corte di cassazione, a pena di inammissibilità del ricorso. Il ricorso personale del condannato, pertanto, deve essere dichiarato inammissibile, con la conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma alla Cassa delle ammende, in assenza di ipotesi di esonero. Tale principio si fonda sull'esigenza di assicurare la corretta e uniforme interpretazione ed applicazione della legge, attraverso il filtro di difensori specializzati, garantendo al contempo l'effettività del diritto di difesa del condannato, il quale può comunque avvalersi dell'assistenza di tali professionisti per l'impugnazione dei provvedimenti che lo riguardano.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefani - Presidente

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. FIORDALISI Domenic - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 07/06/2018 del GIUD. SORVEGLIANZA di VITERBO;
udita la relazione svolta dal Consigliere DOMENICO FIORDALISI.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Il ricorso in esame e' stato proposto personalmente dall'interessato (OMISSIS) il 13.6.2018.
Osserva il Collegio che sia il provvedimento impugnato (provvedimento del Magistrato di sorveglianza di Viterbo del 7.6.2018 su un reclamo del 26.5.18 relativo ad un …

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