Cassazione penale Sez. V sentenza n. 53730 del 29 novembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:53730PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso può essere desunta anche da comportamenti specifici del soggetto, come la vicinanza alle figure apicali del sodalizio criminale e il contributo offerto alla sua sopravvivenza, anche in assenza di una militanza ininterrotta nel gruppo delinquenziale. Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, se ritenute attendibili, possono costituire un robusto sostrato di gravità indiziaria a carico dell'indagato, superando il giudicato cautelare precedentemente formatosi. Nei confronti di soggetti raggiunti da ordinanza cautelare per reati di associazione mafiosa, permane la presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari e quella assoluta di adeguatezza della custodia in carcere, salvo che non emergano elementi sintomatici di una rescissione dei legami criminali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - rel. Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 16/02/2018 del TRIB. LIBERTA' di MESSINA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. IRENE SCORDAMAGLIA;
lette/sentite le conclusioni del PG Dr. SALZANO FRANCESCO che conclude per il rigetto;
Il difensore presente chiede l'accoglimento del ricorso;
A questo punto si procede a raccogliere le richieste del PG in relazione ai ricorsi per i quali non risulta la presenza dei difensori.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l&#…

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