Cassazione penale Sez. I sentenza n. 29800 del 17 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:29800PEN

Massima

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Il reato continuato richiede l'unità del disegno criminoso, che non può essere desunta dalla sola omogeneità dei reati commessi o dalla condizione di tossicodipendenza dell'autore, dovendo essere accertata in concreto la previa deliberazione unitaria di più condotte delittuose realizzate in tempi non eccessivamente distanti tra loro. L'intervallo temporale tra i reati, anche se non particolarmente ampio, può escludere l'applicabilità del reato continuato qualora non emerga in modo chiaro ed univoco l'esistenza di un unico programma criminoso. La mera genericità e mancanza di autosufficienza del ricorso, che non specifichi adeguatamente le modalità delle condotte per verificarne l'asserita identità, comporta l'inammissibilità della richiesta di applicazione del regime di continuazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) ZA. IN. MA. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 20/11/2008 GIP TRIBUNALE di GENOVA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROMBOLA' MARCELLO;

lette le conclusioni del P.G. Dott. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Con ordinanza 20/11/08 il Gip del Tribunale di Genova, giudice dell'esecuzione, rigettava l'istanza di Za…

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