Il reato di detenzione di materiale pedopornografico di cui all'art. 600-quater c.p. richiede, ai fini della sua configurabilità, non solo la prova della disponibilità materiale dei file illeciti, ma anche l'accertamento che gli stessi siano stati integralmente scaricati e resi visionabili, non essendo sufficiente la mera presenza di tracce o frammenti di tali file nel sistema informatico dell'imputato. Inoltre, per integrare il reato di divulgazione di materiale pedopornografico di cui all'art. 600-ter, comma 3, c.p., è necessario che il materiale sia stato inserito in un sito accessibile a tutti o comunque propagato ad un numero indeterminato di destinatari, non essendo sufficiente la mera detenzione di file pedopornografici o il loro scambio in canali privilegiati. La prova della condotta di diffusione non può discendere dal solo elemento psicologico, dovendosi accertare anche l'integrazione dell'elemento oggettivo del reato.