Il provvedimento di diniego di concessione edilizia per la riqualificazione energetica con cambio di destinazione d'uso e ampliamento di un edificio deve essere annullato e l'amministrazione comunale è tenuta a riesaminare la domanda applicando il regime di convenzionamento vigente al momento dell'adozione del primo atto di diniego, in base al quale l'obbligo di convenzionamento a favore dei soggetti residenti nella provincia di Bolzano è pari al 60% della cubatura destinata alle nuove unità immobiliari, mentre il restante 40% è destinato alla libera commercializzazione. Ciò in quanto il precedente diniego è stato annullato in sede di appello, con conseguente obbligo per l'amministrazione di provvedere nuovamente sulla domanda di concessione edilizia, nel rispetto dei principi enunciati dal giudice di appello. La cessazione della materia del contendere consegue al rilascio della concessione edilizia da parte del Comune a seguito della pronuncia del Consiglio di Stato, che ha riconosciuto il diritto del privato al rilascio del titolo edilizio, con applicazione del regime di convenzionamento vigente al momento del primo diniego. Le spese del giudizio possono essere compensate in ragione della natura di rito della pronuncia e del complesso di circostanze di fatto e procedimentali che hanno caratterizzato la vicenda.