Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9296 del 4 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:9296PEN

Massima

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Il reato di accesso abusivo a sistema informatico (art. 640-ter c.p.) si configura quando l'agente, pur non essendo titolare di una carta di pagamento, accede abusivamente al sistema informatico e vi effettua operazioni di prelievo o accredito a proprio vantaggio, senza che sia necessario accertare la diretta attribuzione all'imputato delle condotte di intervento sulla carta. Infatti, il dato oggettivo dell'accredito di somme di pertinenza della persona offesa sulla carta di pagamento dell'imputato, esperto informatico, è sufficiente a integrare la condotta tipica del reato, in assenza di plausibili spiegazioni fornite dall'imputato. La valutazione della rilevanza e attendibilità delle fonti di prova è rimessa al giudice di merito, il cui apprezzamento non è sindacabile in sede di legittimità, se non per manifesta illogicità o contraddittorietà della motivazione. Inoltre, l'eccessiva gravosità della sanzione pecuniaria rispetto alle capacità economiche del condannato, quale presupposto per l'applicazione dell'attenuante di cui all'art. 133-bis c.p., deve comportare una vera e propria impossibilità o estrema difficoltà di soddisfare la pena, non essendo sufficiente la mera dichiarazione di ammissione al gratuito patrocinio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. DE SANTIS Anna Maria - Consigliere

Dott. BORSELLINO Maria D. - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 29/03/2018 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere FABIO DI PISA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore TOCCI STEFANO, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore dell'imputato il quale ha concluso riportandosi ai motivi del ricorso.
RITENUTO IN FATTO

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