Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34356 del 23 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:34356PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il mancato inserimento nel fascicolo del dibattimento dei decreti autorizzativi delle intercettazioni telefoniche o ambientali non determina l'inutilizzabilità o nullità degli esiti delle stesse, in quanto il codice di procedura penale non prevede la necessaria acquisizione al fascicolo di tali atti, non figurando essi nell'elenco di cui all'articolo 431 c.p.p., e la difesa ha la possibilità di verificarne e dedurne specificamente eventuali vizi nelle precedenti fasi del giudizio. La motivazione resa in materia di intercettazioni dalla corte di merito attiene, da un lato, alla genericità della denuncia di carenza motivazionale dei decreti autorizzativi e, dall'altro, alla sufficienza motivazionale dei decreti attuativi. Il mancato inserimento nel fascicolo dei decreti autorizzativi non comporta alcuna nullità o inutilizzabilità delle risultanze delle intercettazioni, in quanto il codice di rito non prevede l'obbligo di acquisizione di tali atti al fascicolo, essendo sufficiente che la difesa possa verificarne e dedurne eventuali vizi nelle precedenti fasi del giudizio. La motivazione della corte di merito in ordine alla legittimità delle intercettazioni è pertinente e sufficiente, atteso che essa si riferisce sia alla genericità della denuncia di carenza motivazionale dei decreti autorizzativi, sia alla adeguatezza motivazionale dei decreti attuativi. Le eventuali nullità (non assolute) afferenti alle fasi anteriori al giudizio avrebbero dovuto essere tempestivamente fatte valere nel corso del giudizio di primo grado e riprese nell'atto di appello, laddove nulla è stato dedotto in proposito, né alcuna denuncia dei detti vizi risulta formulata nell'atto originario di appello. L'inutilizzabilità prevista dall'articolo 203 c.p.p., comma 1 bis, introdotto dalla Legge n. 63 del 2001, non vale in riferimento alle intercettazioni eseguite anteriormente all'entrata in vigore della norma succitata. I motivi di appello formulati in modo generico, senza specifiche contestazioni, restano preclusi in sede di legittimità, non potendo essere autonomamente riproposti come motivi di ricorso. La richiesta di acquisizione dei decreti autorizzativi delle intercettazioni non ha giustificazione in assenza di motivate e specifiche contestazioni sul loro contenuto, mentre la sentenza impugnata, in virtù del richiamo alla pronuncia di primo grado, ha dato congruo conto degli elementi comprovanti la sicura identificazione dell'imputato quale interlocutore delle telefonate a lui attribuite. Il diniego dell'attenuante del fatto di lieve entità, motivato con riferimento alla quantità di stupefacente detenuta, è legittimo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - rel. Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BO. MA. N. IL (OMESSO);

2) DI. FR. CA. N. IL (OMESSO);

3) DI. FI. GI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2919/2006 CORTE APPELLO di FIRENZE, del 22/10/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 25/05/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ARTURO CORTESE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IACOVIELLO ((omissis)) che ha concluso per il rigetto dei ricorsi di Di. Fr. e di Di. Fi. e l'inammiss…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.