Il giudice di legittimità, nel valutare la richiesta di rinvio di un'udienza per impedimento del difensore, deve effettuare una ponderata valutazione comparativa tra le esigenze della difesa e quelle della giurisdizione, accertando se l'impedimento addotto dal difensore sia effettivamente prevalente e giustificato dalla particolare natura dell'attività cui egli deve presenziare, dalla mancanza di un codifensore o dall'impossibilità di avvalersi di un sostituto, ai sensi dell'art. 102 c.p.p. Ove tale valutazione comparativa sia stata correttamente effettuata dal giudice di merito, il ricorso per cassazione che si limiti a riproporre le medesime doglianze già disattese in appello, senza una specifica e articolata critica della motivazione, deve essere dichiarato inammissibile per genericità del motivo, in quanto non può ignorare le argomentazioni del giudice censurato senza incorrere nel vizio di specificità di cui all'art. 591, comma 1, lett. c), c.p.p. Inoltre, la Corte di cassazione ha affermato che il ricorso per cassazione che si limiti a riproporre le stesse questioni già dedotte in appello e motivatamente disattese, senza sottoporre ad autonoma e articolata critica la motivazione offerta dal giudice a quo, deve essere dichiarato inammissibile per genericità del motivo, in quanto la mancanza di specificità del motivo deve essere apprezzata non solo per la sua indeterminatezza, ma anche per la mancanza di correlazione tra le ragioni argomentate dalla decisione impugnata e quelle poste a fondamento dell'impugnazione.