Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15752 del 15 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:15752PEN

Massima

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La diffamazione commessa attraverso l'invio di una nota contenente espressioni offensive nei confronti di un pubblico ufficiale nello svolgimento delle sue funzioni non può essere giustificata sulla base di un preteso "comportamento provocatorio" della persona offesa, se non risulta provata la sussistenza dei requisiti di cui all'art. 599, comma 2, c.p. in ordine alla contiguità temporale tra il "fatto ingiusto" e lo "stato d'ira" conseguente. Il giudice è tenuto a valutare attentamente la sussistenza degli elementi costitutivi del reato di diffamazione, senza omettere di motivare adeguatamente le proprie conclusioni in ordine alla volontà offensiva dell'autore e all'assenza dei presupposti per l'applicazione della scriminante della provocazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Consigliere

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. GI., N. IL (OMESSO); P.C.;

contro

2) PI. MA. LU., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 29/05/2008 CORTE APPELLO di BARI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. DUBOLINO PIETRO;

sentito il Sost. Proc. Gen. Dr. ((omissis)), il quale ha chiesto il rigetto del ricorso, e sentiti, per il ricorrente, l'a…

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