Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 35246 del 18 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:35246PEN

Massima

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Il reato di calunnia si configura quando l'agente denuncia all'autorità giudiziaria fatti che, pur non corrispondendo ad alcuna fattispecie legale di reato, siano idonei a determinare l'avvio di un procedimento penale a carico di una persona che si sa innocente. Ai fini della configurazione del delitto di calunnia, non è necessaria una denuncia in senso formale contenente l'addebito specifico di una determinata fattispecie criminosa, essendo sufficiente anche una semplice insinuazione a carico di persona, che si sa innocente, di fatti dai quali si possa desumere l'esistenza di un reato. Tuttavia, è imprescindibile la falsa incolpazione a carico di taluno di un reato, di un fatto cioè che, alla stregua della prospettazione fattane dall'agente, corrisponda in ogni suo estremo ad una ben determinata fattispecie legale di delitto o di contravvenzione. Pertanto, il reato di calunnia non è ravvisabile nel fatto di colui che, denunciando all'autorità giudiziaria, attribuisca ad una persona una condotta non corrispondente ad alcuna fattispecie legale di reato, anche quando il denunciante abbia dato un preciso nomen juris al fatto addebitato all'incolpato e si sia proposto di provocare l'apertura di un procedimento penale nei suoi confronti. Inoltre, ai fini della configurazione del delitto di calunnia, è sufficiente la sola astratta possibilità dell'inizio di un procedimento penale a carico della persona falsamente incolpata, essendo irrilevante che il procedimento a carico dell'incolpato si sia concluso con decreto di archiviazione. Infine, il reato di diffamazione è scriminato quando le espressioni lesive della reputazione altrui siano contenute in una denuncia diretta all'autorità giudiziaria, in considerazione del contesto di contrapposizione critica che l'ha determinata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS) il (OMISSIS);
(OMISSIS), n. a (OMISSIS) il (OMISSIS);
nel procedimento penale a carico di:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS) il (OMISSIS);
(OMISSIS), n. a (OMISSIS) il g. (OMISSIS);
avverso il decreto di archiviazione del 5/5/2016 del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Rimini;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigli…

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