Consiglio di Stato sentenza n. 3340 del 2021

ECLI:IT:CDS:2021:3340SENT

Massima

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Il provvedimento con cui viene ingiunta la demolizione di un immobile abusivo, per la sua natura vincolata e rigidamente ancorata al ricorrere dei relativi presupposti in fatto e in diritto, non richiede una particolare motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse che impongono la rimozione dell'abuso, essendo sufficiente il mero accertamento della realizzazione di opere edilizie in assenza del prescritto titolo abilitativo o in difformità da esso. Tale principio non ammette deroghe neppure nell'ipotesi in cui l'ingiunzione di demolizione intervenga a distanza di tempo dalla realizzazione dell'abuso, il titolare attuale non sia responsabile dell'abuso e il trasferimento non denoti intenti elusivi dell'onere di ripristino. La modifica della destinazione d'uso di locali, anche in assenza di specifiche opere edilizie, comporta un aggravio del carico urbanistico che necessita di idonea autorizzazione, legittimando pertanto l'esercizio del potere repressivo dell'amministrazione comunale. Ove il titolo edilizio originario abbia condizionato l'intervento alla conservazione della destinazione d'uso dei locali, l'inapplicabilità di tale condizione comporterebbe l'annullabilità del titolo stesso, con conseguente difetto di interesse del privato a chiederne la disapplicazione. La pendenza di un procedimento finalizzato al rilascio di un permesso di costruire in sanatoria non osta all'adozione di un provvedimento di demolizione, qualora l'amministrazione abbia previamente inibito l'esecuzione delle opere oggetto della segnalazione certificata di inizio attività, provvedimento divenuto inoppugnabile. Tuttavia, la natura dell'intervento abusivo, non comportante consumo di suolo, non pare ostativa alla possibile revisione della sanzione demolitoria adottata dall'amministrazione.

Sentenza completa

Pubblicato il 26/04/2021

N. 03340/2021REG.PROV.COLL.

N. 04176/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4176 del 2018, proposto da
M.P. Costruzioni S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato Giuseppe Di Monda, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Nola, via Tansillo, 11;

contro

Comune di Castello di Cisterna, in persona del sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Alberto Saggiomo, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio Francesco Mangazzo in Roma, via Valadier n. 44;

per la riforma

della sentenza del Tri…

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