Il decorso del termine di ventiquattro mesi previsto dall'art. 32 co. 37 della legge 24.11.2003 n. 326 per la formazione del silenzio assenso sull'istanza di condono edilizio non è di per sé sufficiente al conseguimento del titolo edilizio abilitativo, essendo necessario che la domanda del privato risulti corredata dalla prescritta documentazione, non sia infedele, che sia stata interamente pagata la dovuta oblazione e che l'opera sia stata ultimata nel termine di legge e non sia in contrasto con i vincoli di inedificabilità. Pertanto, l'Amministrazione non ha consumato il proprio potere di provvedere qualora, sulla base di elementi probatori come le immagini satellitari, risulti che le opere oggetto dell'istanza di condono non fossero state ultimate entro la data del 31 marzo 2003, incombendo sul responsabile dell'abuso l'onere di provare con elementi certi la data di ultimazione dei lavori. In tal caso, il provvedimento di diniego del condono, adeguatamente motivato in fatto e in diritto, non può ritenersi illegittimo.