Il Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa di Trento, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società S. Caterina 12 S.a.s. contro gli atti di adozione e approvazione della variante al piano regolatore generale del Comune di Rovereto, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. La previsione urbanistica di assoggettare a servitù di passo pubblico i terreni di proprietà della ricorrente, inseriti in un ambito di concessione convenzionata, è illegittima in quanto tale strumento non è idoneo a realizzare una viabilità al servizio non solo del comparto edificatorio di interesse della ricorrente, ma soprattutto di tutto l'ambito concessorio e dell'adiacente piano attuativo per l'area del Follone. La servitù di passaggio pubblico, infatti, è principalmente funzionale all'intera area di intervento e non solo ai terreni della ricorrente, in violazione del principio di tipicità degli atti amministrativi. 2. La scelta dell'Amministrazione comunale di prevedere un nuovo passaggio pedonale pubblico largo 3 metri, parallelo a quello esistente, per collegare l'area del Follone con via Dante, rientra nella discrezionalità pianificatoria dell'ente locale e non presenta vizi di illogicità o irragionevolezza tali da giustificare l'annullamento di tale previsione urbanistica. La realizzazione di tale opera pubblica risponde a esigenze di interesse generale, quali il miglioramento dei collegamenti pedonali tra le diverse aree della città e la valorizzazione del centro storico, senza che possa ritenersi contraddittoria rispetto a precedenti scelte amministrative.