Cassazione penale Sez. I sentenza n. 32888 del 14 agosto 2007

ECLI:IT:CASS:2007:32888PEN

Massima

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Il comportamento ingiusto e reiterato della persona offesa, anche se non costituente reato in senso stretto, può integrare il requisito del "fatto ingiusto altrui" ai fini della concessione dell'attenuante della provocazione di cui all'art. 62, n. 2, c.p., a prescindere dalla proporzionalità tra l'entità della provocazione e la reazione dell'agente, purché sussista il nesso causale psicologico tra l'offesa e la reazione. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di tale attenuante, non può limitarsi all'esame della sola condotta immediata della persona offesa, ma deve considerare l'intera serie di atti contrari a norme giuridiche o a regole primarie di convivenza che si siano succeduti nel tempo, accertando se questi siano stati idonei, sul piano causale, a potenziare "per accumulo" la carica afflittiva di ingiusta lesione dei diritti dell'offeso, assumendo così rilevanza nel rapporto causale offesa-reazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SANTACROCE Giorgio - Presidente

Dott. CANZIO Giovanni - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) BA. PI. GI., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 30/06/2006 CORTE ASSISE APPELLO di CATANIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAVALLO ALDO;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FAVALLI MARIO, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

Udito, per la parte civile, l'Avv. (Ndr: testo originale non comprensibile);

uditi i difensori Avv.ti TRANZINO V…

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