Cassazione penale Sez. III sentenza n. 28713 del 9 giugno 2017

ECLI:IT:CASS:2017:28713PEN

Massima

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Il rilascio di un'autorizzazione paesaggistica da parte del responsabile dell'ufficio tecnico competente, nella consapevolezza della falsità di quanto attestato dal richiedente circa la sussistenza dei presupposti giuridico-fattuali per l'accoglimento della relativa domanda, integra il reato di falso ideologico in atto pubblico di cui all'art. 479 c.p. L'autorizzazione paesaggistica ha infatti natura di atto pubblico, in quanto l'organo competente è tenuto a svolgere le necessarie verifiche preventive in merito alla conformità della rappresentazione dello stato di fatto alla reale situazione dei luoghi e alla preesistenza del fabbricato, non potendo limitarsi ad accogliere acriticamente quanto prospettato nella relazione tecnica allegata alla DIA. Il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica, pertanto, impone in capo all'organo competente l'obbligo giuridico di accertare la sussistenza delle condizioni giuridico-fattuali per l'accoglimento della richiesta, obbligo che può essere assolto in qualunque forma, anche senza necessariamente effettuare un sopralluogo. Ove il pubblico ufficiale rilasci l'autorizzazione paesaggistica consapevole della falsità di quanto attestato dal richiedente, egli si rende responsabile del reato di falso ideologico in atto pubblico di cui all'art. 479 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMOROSO Giovanni - Presidente

Dott. SOCCI Angelo Matteo - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - rel. Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. (OMISSIS);
(OMISSIS), n. (OMISSIS);
(OMISSIS), n. (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte d'appello di LECCE in data 29/02/2016;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Alessio Scarcella;
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. CANEVELLI Paolo, che ha chiesto annullarsi senza rinvio la sentenza per intervenuta prescrizione dei reati;
udite, per …

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