Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società agricola contro il diniego dell'Ente Parco dell'Etna al rilascio del nulla osta per la realizzazione di interventi di miglioramento fondiario in un'area ricadente nel Parco, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Nelle more dell'adozione del regolamento dell'Ente Parco, previsto dalla legge regionale, i criteri generali per il rilascio del nulla osta di cui all'art. 24 della l.r. n. 14/1988 possono essere desunti dai pareri precedentemente espressi dal Comitato Tecnico Scientifico, in applicazione della direttiva del Presidente del Parco, che ha codificato tale orientamento. Tali criteri devono garantire la tutela e la conservazione del paesaggio e dell'ambiente naturale, obiettivi primari del Parco, e possono pertanto precludere interventi che comportino una sostanziale trasformazione dello stato dei luoghi. 2. L'Ente Parco, nell'esaminare l'istanza di nulla osta, può legittimamente negarlo qualora accerti che l'area oggetto dell'intervento proposto non sia già stata destinata in passato ad attività agricole, ma presenti caratteristiche naturalistiche e morfologiche da preservare, anche attraverso il mantenimento dell'attuale orografia, dei terrazzamenti esistenti, degli affioramenti rocciosi e della vegetazione spontanea, in conformità alle finalità di tutela del Parco. 3. Il progetto di realizzazione di un vigneto, che preveda la modifica sostanziale delle curve di livello e della pendenza naturale del terreno, mediante la creazione di terrazze pianeggianti separate da salti di quota, è incompatibile con la disciplina del Parco volta alla conservazione del paesaggio e dell'ambiente naturale, anche in relazione alla tutela paesaggistica prevista dal Piano Paesaggistico vigente.