Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 2604 del 21 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:2604PEN

Massima

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Il furto di beni mobili in luogo di privata dimora, con violenza sulle cose e in condizioni di tempo tali da ostacolare la privata difesa, che cagioni un danno di rilevante gravità alla persona offesa, integra il reato di furto pluriaggravato, per il quale il giudice può riconoscere le circostanze attenuanti generiche ritenute equivalenti rispetto alle contestate aggravanti, determinando una pena congrua e adeguata. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza delle aggravanti, deve motivare adeguatamente in relazione all'approfittamento delle condizioni di tempo idonee a ostacolare la privata difesa, all'entità del danno cagionato, che deve essere di particolare rilevanza, e all'effrazione commessa per l'ingresso nel luogo di privata dimora. Tali elementi, debitamente accertati e motivati, legittimano il riconoscimento delle circostanze aggravanti contestate. La responsabilità penale dell'imputato può essere desunta dalle risultanze probatorie, in particolare dalle intercettazioni telefoniche che dimostrino la sua partecipazione sia nella fase ideativa che in quella esecutiva del reato, senza che sia necessario il suo diretto coinvolgimento materiale nell'esecuzione del furto. Il giudice di merito, nel motivare il giudizio di responsabilità, deve dare conto in modo logico e coerente delle fonti di prova utilizzate e del loro valore indiziario. I motivi di ricorso relativi alla sussistenza delle circostanze aggravanti, se non dedotti nei precedenti gradi di giudizio, sono inammissibili in sede di legittimità. Tuttavia, anche nel merito, tali motivi risultano infondati laddove il giudice abbia adeguatamente motivato in relazione agli elementi costitutivi delle aggravanti contestate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IZZO Fausto - Presidente

Dott. MENICHETTI Carla - Consigliere

Dott. DOVERE Salvatore - Consigliere

Dott. BELLINI Ugo - rel. Consigliere

Dott. DAWAN Daniela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 01/12/2017 della CORTE APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. UGO BELLINI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa CARDIA DELIA, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre avverso la sentenza della Corte di Appello di Firenze che confermava la decisione del Tribunal…

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