Cassazione penale Sez. I sentenza n. 9437 del 4 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:9437PEN

Massima

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Il contributo consapevole e volontario di un soggetto alla vita di un'associazione mafiosa, dimostrato da elementi probatori gravi, precisi e concordanti quali sentenze di condanna, dichiarazioni di collaboratori di giustizia e risultanze di intercettazioni, integra il reato di partecipazione ad associazione di stampo mafioso, anche quando il soggetto ricopra una posizione di primario rilievo nell'organizzazione criminale, contribuisca alla commissione di reati-fine come estorsioni e illecita concorrenza mediante violenza e minaccia, e partecipi alla gestione di società di fatto controllate dall'associazione. In tali casi, la valutazione dei gravi indizi di colpevolezza effettuata dal giudice di merito, fondata su un'attenta analisi critica degli elementi probatori e sulla loro coordinazione in un organico quadro interpretativo, è immune da vizi logici e giuridici e supera il vaglio di legittimità della Corte di Cassazione, il cui sindacato è limitato alla verifica del rispetto delle regole della logica e della conformità ai canoni legali che presiedono all'apprezzamento dei gravi indizi di colpevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. DI TOMASSI ((omissis)) - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CASSANO Margheri - rel. Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 710/2014 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO, del 03/07/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CASSANO MARGHERITA;

sentite le conclusioni del PG Dott. CANEVELLI Paolo, che ha chiesto che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

Udito il difensore Avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 3 luglio 2014 il Tribunale di Catanza…

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