Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2959 del 24 gennaio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:2959PEN

Massima

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Il reato di accesso abusivo a sistema informatico, commesso mediante l'indebita acquisizione e l'utilizzo di credenziali e password di accesso a banche dati riservate di pubbliche amministrazioni, al fine di carpire e diffondere dati sensibili, integra una grave violazione della riservatezza e della sicurezza informatica, che lede il diritto fondamentale alla protezione dei dati personali e il buon andamento della pubblica amministrazione. Tale condotta, caratterizzata dall'abuso di posizione di privilegio e dalla finalità di lucro o di danneggiamento, è punita con pene detentive ed accessorie, in quanto costituisce una minaccia per l'integrità dei sistemi informatici e per la fiducia dei cittadini nell'operato della pubblica amministrazione. La tutela penale mira a sanzionare comportamenti che, sfruttando vulnerabilità tecnologiche, compromettono la riservatezza, l'integrità e la disponibilità di informazioni riservate, arrecando un grave pregiudizio agli interessi pubblici e privati coinvolti. L'ordinamento giuridico, attraverso una disciplina rigorosa, intende preservare la sicurezza informatica quale valore fondamentale in una società digitalizzata, garantendo il legittimo esercizio dei diritti e delle funzioni pubbliche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro Presidente del 06/10/2 -

Dott. OLDI Paolo rel. Consigliere SENTE -

Dott. DE BERARDINIS Silvana Consigliere N. 1 -

Dott. VESSICHELLI Maria Consigliere REGISTRO GENER -

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. Consigliere N. 21912/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 30527/2010 GIP TRIBUNALE di ROMA, del 15/04/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO OLDI;

sentite le conclusioni del PG Dott. Cedrangolo Oscar che ha chiesto l'annullamento senza rinvio dell'ordinanza 15.4.2011; rigetto nel resto.

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