Cassazione penale Sez. I sentenza n. 22637 del 14 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:22637PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare di custodia in carcere può essere legittimamente applicato nei confronti di un soggetto gravemente indiziato di far parte di un'associazione di tipo mafioso, qualora risultino concreti e specifici elementi indiziari che dimostrino il suo ruolo attivo e consapevole nell'ambito del sodalizio criminoso, nonché la sussistenza di esigenze cautelari, quali il pericolo di reiterazione dei reati o di inquinamento probatorio. L'onere della prova grava sull'accusa, che deve fornire un quadro indiziario grave, preciso e concordante, senza che sia sufficiente il mero riferimento a precedenti procedimenti o a generiche attività illecite. Inoltre, l'aggravante dell'associazione armata deve essere specificamente contestata e provata, non potendo desumersi automaticamente dalla natura mafiosa del gruppo. In ogni caso, il provvedimento cautelare deve essere adeguatamente motivato, con puntuale valutazione di tutti gli elementi a carico e a discarico dell'indagato, al fine di giustificare la proporzionalità e l'adeguatezza della misura restrittiva della libertà personale rispetto alle esigenze cautelari da soddisfare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. CHIEFFI Severo - Consigliere

Dott. SILVESTRI Giovanni - Consigliere

Dott. DI TOMASSI ((omissis)) - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CA. Gi. , nato il (OMESSO);

avverso la ordinanza pronunziata ex articolo 309 c.p.p. in data 21.12.2009 dal Tribunale di Bari;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato, il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dr. DI TOMASSI ((omissis))a;

Udito il Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo la declaratoria d'inammissibilita' del ricorso per…

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