Cassazione penale Sez. III sentenza n. 17228 del 23 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:17228PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione di minori si configura quando vi sia una stabile struttura organizzativa, con ruoli e compiti definiti, volta al reclutamento, al trasferimento e allo sfruttamento di giovani donne, anche minorenni, in luoghi diversi, attraverso l'utilizzo di mezzi coercitivi o approfittando della loro situazione di vulnerabilità. La prova di tale reato può desumersi da elementi oggettivi, quali le intercettazioni telefoniche e le dichiarazioni delle vittime, che dimostrino l'esistenza di un'organizzazione criminale strutturata e radicata sul territorio, con una ripartizione dei compiti tra i suoi membri. Il giudice di merito, nel valutare la prova, deve considerare l'insieme degli elementi probatori in modo unitario e logico, senza frammentarli, al fine di accertare la responsabilità dell'imputato in relazione ai reati contestati, anche quello di sfruttamento della prostituzione minorile, laddove emerga la minore età delle vittime attraverso riscontri oggettivi, come i documenti di identità e le dichiarazioni delle stesse. Il giudizio di legittimità è limitato alla verifica della logicità e correttezza dell'iter argomentativo seguito dal giudice di merito, senza possibilità di riesaminare nel merito la valutazione probatoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. SQUASSONI Claudia - Consigliere

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

An. Re. nato a (OMESSO);

Avverso la sentenza resa dalla Corte di Appello di L'Aquila in data 24/1/08;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

Udita la relazione svolta in udienza;

Udito il Pubblico Ministero in persona del sost. Proc. Gen. Dr. Montagna Alfredo, il quale ha concluso per la inammissibilita'.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Il Tribunale di Pescara, con sentenza del 12/2/07, dichiarava An. Re. colpevole dei reati di cui all'articolo 110 c…

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