Cassazione penale Sez. II sentenza n. 2718 del 18 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:2718PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni può essere disposto dal giudice quando sussistono gravi indizi di reato (fumus commissi delicti) e il pericolo che la libera disponibilità dei beni possa aggravare o protrarre le conseguenze del reato o agevolare la commissione di altri reati (periculum in mora). Il giudice deve verificare la sussistenza di tali presupposti sulla base di una motivazione logica e completa, che tenga conto delle risultanze processuali e delle argomentazioni difensive, senza limitarsi a una mera apparenza di motivazione. Tuttavia, in sede di riesame, il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione è circoscritto alla verifica della violazione di legge, senza poter entrare nel merito delle valutazioni di fatto operate dal giudice di merito, salvo che non si tratti di vizi macroscopici ed evidenti. Pertanto, la mera diversa prospettazione dei fatti da parte del ricorrente non è sufficiente a far ritenere illegittimo il provvedimento di sequestro, se la motivazione del giudice di merito risulta logica e coerente con le risultanze processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. IASILLO A. - rel. Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. CARRELLI P.d.M. Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avvocato (OMISSIS), quale difensore di (OMISSIS) (n. il (OMISSIS));

avverso l'ordinanza del Tribunale di Taranto, in data 16/03/2012;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. ((omissis));

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.

Udito l'Avvocato (OMISSIS) - difensore dell'indagato - il quale ha concluso chiedendo l'accog…

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