ECLI:IT:CASS:2002:12173PEN
FATTO E DIRITTO
L'impugnata sentenza della corte d'appello di Napoli in data 30.3.2001 condannava G. V. alla pena di mesi 8 di reclusione per il reato p. e p. dall'art. 479 c.p. (falsa attestazione, in relata di notifica, sulle risultanze di ricerche anche anagrafiche circa la persona cui l'atto andava consegnato).
Riteneva al corte di merito provato anche il dolo sulla base dell'evidenza dei dati reali contrastanti con il contenuto dell'attestazione.
Il ricorrente allegava i seguenti motivi.
1) Inosservanza artt. 601 co. 3 e 429 co. 3 e 4 c.p.p., in relazione all'insufficienza del termine a comparire e conseguente nullità insanabile del giudizio di secondo grado con relativa sentenza.
2) Mancanza/illogicità manifesta di motivazione quanto alla sussistenza del dolo.
3) Inosservanza art. 479 c.p., quanto all'ipotizzabilità di un reato di falsità ideologica colposa.
Chiedeva l'annullamento dell'impugnata sentenza.…
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