Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 498 del 2011

ECLI:IT:TARLAZ:2011:498SENT

Massima

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Il ricorso giurisdizionale diviene improcedibile qualora, nelle more del giudizio, sia intervenuto il rilascio della concessione edilizia in sanatoria avente ad oggetto le medesime opere edilizie per cui è causa, in quanto viene meno l'interesse del ricorrente alla trattazione nel merito del ricorso stesso. In tali casi, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, disponendo la compensazione delle spese di giudizio tra le parti costituite, in considerazione del venir meno della materia del contendere e dell'assenza di opposizione della parte resistente. Tale principio trova applicazione ogni qualvolta l'atto impugnato perda efficacia o il ricorrente venga soddisfatto nelle sue pretese durante il corso del giudizio, determinando il venir meno dell'interesse all'impugnazione. La declaratoria di improcedibilità del ricorso, in tali ipotesi, costituisce un corollario del principio di economia processuale e di ragionevole durata del processo, in quanto evita l'inutile prosecuzione di un giudizio privo di utilità pratica per il ricorrente. Essa, inoltre, si pone in linea con il principio di leale collaborazione tra le parti e di buona fede processuale, impedendo che il ricorrente possa trarre indebiti vantaggi dalla mera pendenza del giudizio.

Sentenza completa

N. 06305/1994
REG.RIC.

N. 00498/2011 REG.PROV.COLL.

N. 06305/1994 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6305 del 1994, proposto da:
((omissis)) e ((omissis)) , entrambi rappresentati e difesi dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dello stesso, in Roma, via ((omissis)) n. 30;

contro

Comune di Roma, in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso gli uffici dell’Avvocatura comunale, in Roma, via del Tempio di Giove n. 21;

per l'annullamento

della disposizione del Comune di Roma n. 75 del 20.1.1994, con la quale è stato ingiunto lo sgombero delle opere edilizie abusive e l’immissione in possesso;

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