Cassazione penale Sez. I sentenza n. 43099 del 7 novembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:43099PEN

Massima

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Il sequestro probatorio disposto dall'autorità giudiziaria è legittimo se la motivazione, anche se sintetica, indica il fatto di reato per cui si procede, con i relativi elementi costitutivi, e il rapporto di pertinenzialità tra l'oggetto del sequestro e il fatto reato ipotizzato, al fine di consentire al giudice del riesame la verifica circa l'astratta possibilità di sussumere il fatto attribuito alla persona sottoposta ad indagini in una specifica ipotesi di reato. L'imprecisione nell'indicare gli oggetti sequestrati come "corpo del reato" anziché come "cose pertinenti al reato" è irrilevante, purché la descrizione dettagliata dei beni vincolati e la giustificazione in chiave probatoria del sequestro siano desumibili dal complesso degli atti, anche attraverso il richiamo ai verbali della polizia giudiziaria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 14/2012 TRIB. LIBERTA' di TRENTO, del 17/04/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MONICA BONI;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) il quale ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza in data 17 aprile 2012 il Tribunale del riesame di Trento rigettava l'istanza di riesame proposta da (OMISSIS) avverso i decreti nn. 56/12, 58/12, 59/12 e 60…

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