Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Gli interventi di demolizione e ricostruzione con incremento volumetrico di edifici residenziali in aree agricole, ai sensi dell'art. 6 della L.R. 3 novembre 2009, n. 49 (c.d. "Piano Casa"), sono ammissibili solo se sussiste un nesso funzionale tra l'edificazione e le esigenze di conduzione del fondo, in applicazione dell'art. 35, commi 3 e 6, della L.R. 36/1997 (c.d. "Legge Urbanistica Ligure"). Tale nesso funzionale è necessario in quanto la destinazione agricola dell'area non può essere svilita da un aumento del carico insediativo privo di collegamento con l'attività di coltivazione del terreno. La deroga alla disciplina urbanistica prevista dalla normativa sul "Piano Casa" non può infatti prescindere dall'impianto normativo di riferimento, che impone il rispetto del vincolo di correlazione tra edificazione residenziale in zona agricola ed esigenze colturali del fondo. Pertanto, il diniego del permesso di costruire è legittimo qualora l'intervento proposto non soddisfi tale requisito di connessione funzionale, in quanto altrimenti si determinerebbe uno snaturamento della destinazione agricola dell'area in favore di esigenze edificatorie estranee.