Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7537 del 2 marzo 2022

ECLI:IT:CASS:2022:7537PEN

Massima

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Il dolo del reato di atti persecutori, quale reato abituale e di evento, è integrato dalla volontà di porre in essere più condotte di minaccia e molestia, nella consapevolezza della loro idoneità a produrre uno degli eventi alternativamente previsti dalla norma incriminatrice e dell'abitualità del proprio agire, a prescindere dalle finalità soggettive che hanno mosso l'agente, le quali attengono piuttosto al movente dell'azione e non all'elemento costitutivo del reato. La prova dell'evento del delitto, in riferimento alla causazione nella persona offesa di un grave e perdurante stato d'ansia o di paura, deve essere ancorata a elementi sintomatici di tale turbamento psicologico, ricavabili dalle dichiarazioni della persona offesa, dai suoi comportamenti conseguenti alla condotta posta in essere dall'agente e anche dalla vittima, considerando sia l'astratta idoneità di questa a causare l'evento, sia il suo profilo concreto con riferimento alle effettive condizioni di luogo e di tempo in cui è stata consumata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. MOROSINI E. M. - Consigliere

Dott. MAURO Anna - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
Avverso la sentenza della Corte d'appello di Bologna del 12 febbraio 2021;
Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Anna Mauro;
esaminata la requisitoria scritta depositata dal Sostituto Procuratore generale presso questa Corte di cassazione, Dott. Giordano Luigi, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
esaminate le conclusioni scritte depositate dal difensore dell'imputato…

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