Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20161 del 21 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:20161PEN

Massima

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Il difensore d'ufficio dell'imputato assente, ai fini della validità dell'impugnazione proposta, è tenuto a conferire allo stesso un mandato specifico ad impugnare, rilasciato successivamente alla pronuncia della sentenza, a pena di inammissibilità del ricorso. Tale requisito, introdotto dall'art. 581, comma 1-quater, cod. proc. pen., è applicabile anche al giudizio di cassazione, in quanto disposizione funzionale a garantire all'imputato la sicura conoscenza dell'incedere della progressione processuale. Inoltre, la natura officiosa dell'incarico difensivo impone che il mandato ad impugnare sia corredato dalla dichiarazione o elezione di domicilio dell'imputato, in vista degli adempimenti prescritti dall'art. 613, comma 4, cod. proc. pen. L'inosservanza di tali prescrizioni comporta l'inammissibilità del ricorso, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della sanzione pecuniaria, salvo che non ricorrano cause di esonero.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta da

Dott. BELTRANI Sergio - Presidente

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. DE SANTIS ((omissis)) - Relatore

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
Sul ricorso proposto da
Ko.Do. n. in Albania il (Omissis)
avverso la sentenza resa dalla Corte d'Appello di Milano in data 20/12/2023
dato atto che si è proceduto a trattazione con contraddittorio cartolare, ai sensi dell'art. 23, comma 8, D.L. n. 137/2020;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
letta la requisitoria del Sost. Proc. Gen. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilità del ricorso
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con l'impugnata sentenza la Corte d'Appello di Mila…

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