Il reato di omesso ottemperamento all'ordine di allontanamento dal territorio dello Stato, previsto dall'art. 14, comma 5-ter, del D.Lgs. n. 286/1998, si estingue per prescrizione nel termine massimo di quattro anni e sei mesi dalla data di commissione, anche qualora le censure sollevate dal ricorrente in merito alla carenza di motivazione del provvedimento di espulsione non siano manifestamente infondate, in quanto tali questioni non incidono sulla declaratoria di estinzione del reato per intervenuta prescrizione. La Corte di Cassazione, nel pronunciare l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata, afferma che il reato in esame, di natura contravvenzionale, si è prescritto essendo decorso il termine massimo previsto dalla legge, senza che ciò sia impedito dalla mancanza di manifesta infondatezza delle censure sollevate dal ricorrente in relazione alla carenza motivazionale del provvedimento di espulsione. Pertanto, la prescrizione del reato prevale sulla valutazione del merito delle questioni sollevate, determinando l'estinzione dell'illecito penale.