Il provvedimento di rinnovo o aggiornamento dell'interdittiva antimafia, adottato dalla Prefettura a seguito di esito positivo del controllo giudiziario disposto ai sensi dell'art. 34-bis del d.lgs. n. 159/2011, deve essere sorretto da una motivazione accurata che evidenzi, sulla base di elementi indiziari nuovi e non già considerati in precedenza, la permanenza di un concreto pericolo di infiltrazione mafiosa, senza potersi limitare alla mera reiterazione dei precedenti presupposti fattuali. Ciò in quanto le misure di prevenzione, essendo provvisorie e limitate nel tempo, possono essere prorogate o rinnovate solo ove sia possibile esprimere una motivazione idonea a supportare la perdurante sussistenza delle esigenze di prevenzione, non potendo tali atti fungere da surrogato dell'attività di repressione penale. L'esito positivo del controllo giudiziario, validato dal Tribunale della prevenzione, costituisce un elemento rilevante che la Prefettura deve adeguatamente ponderare nel motivare il rinnovo dell'interdittiva, non potendo tale provvedimento limitarsi a reiterare i medesimi fatti già considerati in precedenza, in assenza di nuovi elementi indiziari idonei a giustificare la perdurante attualità del pericolo di infiltrazione mafiosa.