Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28688 del 3 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:28688PEN

Massima

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Il giudice penale che riconosce l'applicabilità della causa di non punibilità di cui all'art. 598 c.p., comma 1, per le offese contenute in uno scritto difensivo predisposto nel corso di un procedimento giudiziario, non può pronunciare condanna al risarcimento dei danni non patrimoniali, in quanto tale potere è attribuito esclusivamente al giudice della causa nella quale sono state scritte o pronunciate le frasi offensive, essendo questi solo in grado di valutare se la giustificazione delle offese debba escludere anche la risarcibilità del danno non patrimoniale eventualmente patito dalla persona a cui furono rivolte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. PALLA Stefa - rel. Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 106/2010 GIUDICE DI PACE di CATANZARO, del 09/05/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 06/06/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. STEFANO PALLA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SALZANO Francesco che ha concluso per l'annullamento con rinvio al giudice civile.

FATTO E DIRITTO

(OMISSIS), con sentenza 9.6.11 del Giudice di pace di C…

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