Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'appartenenza dell'autore di un reato di estorsione aggravata a un'associazione di tipo mafioso, anche se non accertata con sentenza irrevocabile, può essere riconosciuta ai fini dell'applicazione dell'aggravante di cui all'art. 628, comma 3, n. 3 c.p., qualora risulti provato che l'autore del reato era consapevole di tale appartenenza, in base a elementi di fatto quali la partecipazione in concorso con altri membri dell'associazione e la conoscenza delle caratteristiche dell'attività svolta. Inoltre, l'aggravante di cui all'art. 7 d.l. n. 152/1991 è configurabile quando la minaccia estorsiva si avvalga della forza di intimidazione derivante dall'appartenenza dell'autore a un'associazione di tipo mafioso, a prescindere dalla dimostrazione di specifici comportamenti finalizzati alla realizzazione del reato. Infine, la pluralità di richieste estorsive, anche di importi diversi e con diverse "giustificazioni", integra una pluralità di tentativi di estorsione unificati dalla continuazione, e non un'unica condotta progressiva.